“Nella città nuova, tranquilla e discreta, dove è un piacere passeggiare con il far della sera, mi sono poi rifugiato per cena nel piccolo ma grazioso giardino nascosto nel retro del Ty Potes, un ristorantino alle spalle della cattedrale di Saint-Pierre. Lì ho potuto rilassarmi e soprattutto cogliere le vibrazioni più sincere di una città accogliente come poche, tra espatriati e giovani marocchini. I primi, probabilmente funzionari delle ambasciate e delle istituzioni culturali internazionali, i secondi testimoni di un Marocco che cambia, che accetta uno stile di vita occidentale pur non disdegnando le tradizioni.”