Oristano
Carnevale sardo
La Sartiglia è Oristano e Oristano è la Sartiglia. Non ero mai stato in questa città che, oltre a vantare un centro storico molto ben tenuto, è al centro di un territorio ricco di storia e di bellezze naturali. Ma se volete organizzare una visita, il momento migliore per cogliere la vera anima della città e conoscere gli oristanesi è durante i tre giorni della Sartiglia, che coincide con il Carnevale.
Sa pippia de maju
Sa pippia de maju è una sorta di scettro che rappresenta un mazzo di mammole e quindi l’arrivo della primavera. È dunque un simbolo di fertilità. Su Componidori, il Capo della Sartiglia, una maschera né maschio né femmina ma al tempo stesso uomo e donna, è a capo della corsa, insieme a su Segundu Cumponi e su Tertzu Cumponi.
Trombettieri e Tamburini
I Gremi
I Gremi sono le antiche corporazioni: il Gremio dei contadini è sotto la protezione di San Giovanni Battista e organizza la Sartiglia della domenica, quello dei falegnami è sotto la protezione di San Giuseppe e organizza la Sartiglia del martedì; quello dei muratori è invece sotto la protezione di Santa Lucia. Su Componidori, insieme a su Segundu Cumponi e su Tertzu Cumponi, guida la sfilata di 117 cavalieri mascherati, con cavalli riccamente bardati, che arriva fino a piazza Manno da dove partirà la corsa per infilare la Stella con la spada.
Il Centro Storico
La Torre di Mariano II, sita in piazza Roma, è un po’ il simbolo della città di Oristano (Aristanis, in sardo) come anche la statua di Eleonora d’Arborea, ubicata nell’omonima piazza del centro storico.
Anche detta Torre di San Cristoforo, è stata eretta nel 1290 per volere del giudice arborense Mariano II. La seconda torre, quella di San Filippo, è stata abbattuta nel 1907, in quanto considerata di nessun valore. In realtà erano le due porte principali, delle quattro anticamente esistenti, di ingresso nella cinta muraria della città.
Foto ricordo
Tutte le foto di questa pagina sono relative alla Sartiglia 2020 (23/02/2020).
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