“Ciò che sarebbe criticabile per un grande reporter o sconveniente per un etnologo, diventa una qualità sotto la penna del travel writer: lo scrittore-viaggiatore, infatti, è un viaggiatore che si guarda viaggiare. Se i suoi racconti, il genere “diario di bordo”, si leggono come fiction, è perché l’autore sa mettere in rilievo la dimensione romanzesca del reale. Vive ludicamente la vita e la letteratura”