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Syntagma

"La storia sotto i piedi"

"La storia sotto i piedi" è il titolo del primo capitolo del bel libro "Atene" di Giorgio Ieranò. Un libro da leggere percorrendo la capitale ellenica, tante sono le curiosità che in esso sono raccontate. Anche per chi, come me, conosce già bene Atene ed è abituato a visitarla, almeno i quartieri centrali, il libro di Ieranò costituisce un approfondimento interessante e "gustoso". Ad esempio, ero sempre passato per Syntagma, la Piazza centrale di Atene, dominata dal Palazzo del Parlamento, talvolta scendendo nella metro, ma mai mi ero accorto del "morto". Così come non avevo mai visto le anfore, i monili, o le tubature nelle teche di questa sorta di museo sotterraneo che è la Stazione Syntagma. E pur ammirando i palazzi che circondano la Piazza non ne conoscevo la storia. Aggiungere il piacere della conoscenza e della lettura, al piacere della visita e dell'atmosfera in cui si è immersi, rende una passaggiata per Atene ancora più emozionante. E non c'è guida turistica che possa svelare una quantità di dettagli così interessanti. Perchè allora non cominciare proprio da Syntagma, cuore della città, punto di approdo (da qui parte e arriva il X95 per l'aeroporto) e partire per una colta esplorazione della storia?

Lo scheletro

“Il morto, in realtà, è una morta. Lo scheletro che appare dietro una parete di vetro, lungo uno dei muri portanti della stazione Syntagama della metropolitana di Atene, appartiene infatti a una donna vissuta nel IV secolo a.C. Abitava in questa città al tempo in cui regnavano Filippo di Macedonia e suo figlio Alessandro Magno […] Non sappiamo il suo nome, ignoriamo da quale famiglia venisse.”

Le tubature

“Il primo strato, al livello del pavimento della stazione, ingloba una tubatura dell’acquedotto costruito dai Pisistratidi. Era un’opera pubblica ambiziosa e, per l’epoca, avveniristica: convogliava in città le acque che sgorgavano dalla sorgente del fiume Ilisso […]
Quella che si vede oggi alla stazione Syntagma, probabilmente, è stata rifatta alcuni decenni più tardi: segno di una costante manutenzione dell’impianto.”

“Un altro segmento della tubatura, simile a un enorme flauto, è ospitato in una teca accanto a oggetti  di varie epoche scoperti durante gli scavi.”

“Mentre un tratto più lungo è visibile, per metà interrato dentro una trincea, all’esterno della stazione. È un serpentone di ceramica che si snoda per alcuni metri. Ha una sua eleganza, con le fasce dipinte di nero che orlano il giallo dell’argilla e le imboccature di diverse dimensioni per permettere ai tubi di incastrarsi l’uno nell’altro. Ci racconta di una città che era già ricca e raffinata agli albori dell’età classica…”

Le stratificazioni

Anfora

“Quasi al livello della morta ignota scorre invece il selciato della strada antica che portava verso la Mesogea, l’interno dell’Attica, oggi soppiantata dalla superstrada che collega la città con l’aeroporto di Spata. Più in là spunta il profilo di un’anfora, forse ellenistica, incastrata nella parete.

I reperti della vita quotidiana

Anfore per il vino

“Vennero alla luce decine di migliaia di reperti: tombe, statue, iscrizioni, pavimenti a mosaico, frammenti di colonne, vasi dipinti.

Loutrophòros, contenitore di acqua per bagno rituale

Phitos, per conservare cereali, olio o vino

Piatti, scodelle e un unguentario

Pesi del telaio (in alto) e lampade di terracotta

Capitello ionico

Alveare

I cippi funerari

“Nella sola area di piazza Syntagma furono trovate le tombe di ben trecento persone: reliquie di esseri umani custodite dentro sarcofagi, urne, anfore funerarie.

“La piazza Syntagma è, in molti modi, il cuore non solo di Atene, ma di tutta la Grecia, come testimoniano violentemente le manifestazioni di ieri e di oggi. Ma anche i riferimenti letterari ne evidenziano da sempre il ruolo sociale e aggregativo”

da “Ad Atene con Markaris” di Patrizio Nissirio, Giulio Perrone Editore, 2023.

Tutte le foto di questa pagina sono state scattate il 20 luglio 2024.
Copertina
: Piazza Syntagma con sullo sfondo il Palazzo del Parlamento.
Viaggioteca: Tutti i brani sono tratti dal libro “Atene. Il racconto di una città” di Giorgio Ieranò, Einaudi 2022.

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