“Voglio raggiungere la frontiera con la Colombia con mezzi più umili, in mezzo alla gente […]. Autobus non ce ne sono, opto per un collettivo, un taxi sgangherato che raccoglie quattro passeggeri con masserizie al seguito e parte singhiozzando su strade di periferia. Arrivati alla frontiera il taxista ci scarica e se ne torna in dietro prima che faccia buio. Attraversiamo la frontiera a piedi e non riesco a fare a meno di pensare che è andato tutto liscio.”