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Atzara

Il cuore "divino" della Barbagia

Quando, per puro caso, ho scoperto che l'ultimo week-end di giugno si celebra la "festa del Mandrolisai", le mie certezze in fatto di enologia sarda sono crollate. Istruito sul Cannonau, amante del Carignano, resomi edotto su Monica e Bovale, apprezzando il Cagnulari, mi sono chiesto come avessi fatto a non conoscere in tutti questi anni il "Mandrolisai", unione di Bovale, Cannonau e Monica. Bisognava assolutamente colmare questa lacuna! Fortunatamente, l'équipe eno-esplorativa che ogni anno si dà appuntamento per Cantine Aperte nelle Marche, si incontrava proprio l'ultimo week-end di giugno in Sardegna, non lontano dal Mandrolisai, nome che prima ancora del vino, designa questa meravigliosa parte di Barbagia incastonata tra la provincia di Oristano e quella di Nuoro. Tra panorami mozzafiato (in alcuni punti potreste pensare di essere sugli Appennini), borghi apparentemente deserti, pecore al pascolo e vigneti a perdita d'occhio... arriviamo dunque ad Atzara, che insieme ad altri sei comuni costituisce la zona di produzione del Mandrolisai DOC. Con la collaudata formula del "calice al collo", il Consorzio vini Mandrolisai DOC, (ente nato nel febbraio 2024), ha creato un'esperienza dal sapore antico e moderno, regalando a gente del luogo e turisti amanti del buon vivere una serata all'insegna del vino e dei sapori di Sardegna. Ora non ci resta che "allenarci" in attesa della prossima festa del Mandrolisai!!

La festa

Si svolge lungo la via centrale del paese, via Vittorio Emanuele, che viene pedonalizzata per l’occasione. Gli stand dei produttori di Mandrolisai si alternano con gruppi musicali, artisti di strada e altri stand gastronomici e di prodotti sardi, in un’atmosfera informale e spensierata, dove abitanti di Atzara, dei comuni limitrofi, turisti di passaggio e vacanzieri affezionati si mescolano in un’allegra e variopinta festa.
La locandina della festa
L’infilata degli stand, ormai vuoti la mattina seguente, lungo via Vittorio Emanuele

Il paese

1. La “Scuola di Atzara” e il Costumbrismo
Ai primi del secolo scorso, Atzara fu al centro di uno scambio culturale con alcuni giovani pittori spagnoli che decisero di stabilirsi ad Atzara, attratti dai costumi tradizionali del paese, e ai quali si unirono anche artisti locali. Da questa esperienza nasce un patrimonio pittorico di notevole interesse, organizzato e custodito nel Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, anche noto come Pinacoteca comunale Antonio Ortiz Echagü, intitolata al fondatore del costumbrismo, un movimento che intendeva valorizzare i costumi e le tradizioni locali. Il primo pittore a essersi stabilito ad Atzara fu Eduardo Chicharro Aguera, dopo l’incontro fortuito a Roma con Bartolomeo Demurtas, sindaco di Atzara, a cui il pittore dedicò il ritratto che vedete nella foto qui a sinistra.
Un portone decorato a intagli in via Carlo Alberto
Una casa ben ristrutturata in via Lamarmora
2. I murales
Anche Atzara segue l’esempio dei più famosi Orgosolo o Fonni, dedicando i propri muri all’arte della pittura murale.  Ecco qualche esempio, ma sono sicuro che l’anno prossimo ce ne saranno altri !
3. Il centro commerciale naturale
Il paese, per presentarsi al turismo non solo nazionale ma anche internazionale, si è organizzato con eleganti insegne  bilingue in ferro battuto.

Abbiamo provato quasi tutte le cantine presenti, più di dieci, ciascuna con un’offerta di Mandrolisai DOC, Superiore e altre varianti in base alle percentuali di Bovale (anche detto Maristeddu sardo), Monica e Cannonau e in base al tipo di affinamento. Personalmente ho scelto, per rapporto qualità-prezzo, un Lollóre superiore 2018, delle Cantine Bingiateris (vignaioli, da Bingias = vigne) di Ortueri.

Il panino con la purpuzza!
Ovvero con la “polpa” della salsiccia

Selfie

Tutte le foto di questa pagina sono state scattate tra il 22 e il 23 giugno 2024.
Copertina
: La semplice facciata della Chiesa di San Giorgio, al centro del Paese.
Provato per voi: Lollóre delle Cantine Bingiateris.
Angolo del buongustaio: Lo stand dei panini, lungo via Vittorio Emanuele.
Selfie: Con Vanessa e Fabio gustando un tagliere di prodotti locali e un calice di Mandrolisai DOC.

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