Sfida: “All’ultima mostra”
Se giochi da sola/o: Guadagni 1 punto se hai visitato più mostre di pittura dell’Edonista Esuberante.
Per giocare in gruppo: Guadagna 10 punti chi ha visitato più mostre di pittura.
Per confrontarsi: Qual’è l’esperienza esteticamente più emozionante che abbiate mai fatto in tema di pittura? Qui di seguito (quasi) tutte le mostre che il nostro Edonista Esuberante ha visitato, se non le avete viste dal vivo le potete sempre visitare virtualmente, approfittate dei link, lasciatevi ispirare!
Palazzo Pallavicini – Bologna, 26/04/2025
“Palazzo Pallavicini propone per la prima volta al pubblico italiano la possibilità di approfondire la figura di uno tra gli artisti più venduti e soprattutto riprodotti di tutti i tempi, attraverso un percorso che vede alternarsi più di 70 opere tra le più iconiche e rappresentative. L’esposizione proveniente direttamente dall’Artista Jack Vettriano presenta in mostra quattro oli, opere a tiratura limitata solo per questa mostra su carta museale e gli splendidi scatti nello studio di Jack Vettriano eseguiti da Francesco Guidicini, ritrattista ufficiale del “Sunday Times” le cui opere sono presenti alla National Portrait Gallery di Londra.”
Nato in una cittadina della Scozia da una famiglia di origine italiana, Jack Vettriano inizia a lavorare in giovane età per contribuire alle finanze familiari e solo a ventuno anni comincia a dipingere da autodidatta, dopo aver ricevuto un set di pennelli e acquerelli in regalo. Quasi quindici anni più tardi riesce a esporre in un ambiente artistico professionale e durante la sua mostra d’esordio, nel primo giorno d’esposizione, entrambi i suoi dipinti presentati sono venduti, dando inizio alla sua prestigiosa carriera. I suoi quadri ricordano il genere noir, spesso con tematiche romantiche e nudi in primo piano, e con il suo stile peculiare che evoca atmosfere sensuali e dimensioni scenografiche, Vettriano ha saputo affascinare il grande pubblico fin dalla sua prima esposizione nel 1988 alla Royal Scottish Academy. Da quel momento e fino ai giorni nostri l’interesse per il suo lavoro è costantemente aumentato e nel 2004 la Regina Elisabetta lo ha insignito dell’onorificenza OBE per i servizi alle arti visive.“
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 25/04/2025
“A Palazzo dei Diamanti di Ferrara, dal 22 marzo al 20 luglio 2025, aprono al pubblico due mostre straordinarie: una monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su Giovanni Boldini, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.
La retrospettiva racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Alphonse Mucha, che, nato nel 1860 nella piccola città morava di Ivančice, raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e a pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate. Queste opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”. Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco di questo nuovo movimento artistico. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì «il più grande artista decorativo del mondo». Sebbene sia noto principalmente per i manifesti eseguiti nella ville lumiere, Mucha fu straordinariamente poliedrico e versatile: oltre che illustratore, grafico e pittore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni, creatore di gioielli, packaging designer.
Oltre 40 opere di Giovanni Boldini – tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni – selezionate fra quelle custodite nel Museo a lui intitolato raccontano il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra approfondisce, infatti, il tema del ritratto femminile, cui il pittore ferrarese si dedicò in maniera quasi esclusiva, e con successo, nella Parigi fin de siècle. Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli, che consegnò alla storia come icone di un’epoca. Il pubblico e la critica, in Europa come in America, apprezzarono soprattutto l’innovativa formula stilistica con la quale diede forma all’ideale femminile del tempo: elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico.
Lo dimostrano i ritratti a figura intera per i quali divenne celebre in tutto il mondo, come quelli della contessa Berthier de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna, della misteriosa protagonista di Fuoco d’artificio, e di Olivia Concha de Fontecilla, detto La signora in rosa. Accanto a questi capolavori, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile e unico il suo stile, saranno presenti altri esemplari a mezza figura a olio e a pastello, due straordinari ritratti di Boldini (il bronzo realizzato da Vincenzo Gemito e il famoso Autoritratto a sessantanove anni), alcuni interni dell’atelier, un genere dalla forte valenza autobiografica a cui si dedicò dalla fine degli anni Ottanta, e altri lavori, vitali e vibranti, concepiti come studi, tra cui il Nudino scattante e la tela intitolata Ninfe al chiaro di luna.“
Palazzo Martinengo – Brescia, 24/04/2025
“Oltre a celebri dipinti quali il “Ritratto di signora in bianco” di Giovanni Boldini, “Sulla panchina agli Champs Elysées” di Giuseppe De Nittis e “Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomeneghi, sarà possibile immergersi nel clima artistico e culturale della Belle Époque grazie alla selezione di elegantissimi abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture più raffinate, che divennero luoghi di ritrovo esclusivi dell’alta società; di coloratissimi manifesti – le cosiddette affiches – che pubblicizzavano i locali alla moda, cabaret, café chantant, spettacoli teatrali e grandi magazzini, disegnati da insigni illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz; e di raffinatissimi vetri artistici dai decori ispirati alla natura, impreziositi da smalti, dorature e incisioni, realizzati da Emile Gallé e dai fratelli Daum per arredare le case della ricca borghesia.
Nel corso del XIX secolo la Francia è il centro propulsore dell’arte contemporanea e costituisce per molti paesi un modello ineguagliato di civiltà. I pittori italiani sono indotti a un continuo confronto con l’arte di quella Nazione, complici le Esposizioni Universali che vi si tengono periodicamente e che ne promuovono l’immagine a livello internazionale. Ma il vero e proprio “Mito di Parigi” è un portato della Belle Époque, sorta di età dell’oro segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalla grande libertà di pensiero, da prodigiose scoperte scientifiche, da una decisiva accelerazione dei mezzi di trasporto, dalla nascita del turismo di massa, dal grande fulgore dei teatri e dei giornali a stampa. La Belle Époque indica dunque il periodo felice in cui i ceti medi giungono a godere di un certo benessere e Parigi diviene, anche in virtù di questo, un vero laboratorio letterario e artistico nel quale convivono tendenze molto diverse le une dalle altre.
Per diversi artisti italiani della seconda metà dell’800 il soggiorno nella capitale francese diventa quindi una necessaria appendice alla propria formazione e un’importante occasione di aggiornamento culturale. Per alcuni di essi Parigi è un punto di arrivo, l’obiettivo da raggiungere, il trampolino di lancio per ottenere guadagni e successo nella capitale mondiale del lusso e dell’eleganza, che sarà rievocata in mostra attraverso i capolavori senza tempo di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini, pittori della vita moderna.”
Palazzo Barberini – Roma, 27/03/2025
“Riunendo alcune delle opere più celebri, affiancate da altre meno note ma altrettanto significative, la mostra vuole offrire una nuova e approfondita riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale del Maestro, esplorando per la prima volta in un contesto così ampio l’innovazione che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo. Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, ora per la prima volta affiancato ad altri dipinti del Merisi, e l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro. La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato. Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo: Martirio di sant’Orsola, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte.”
“Attraverso una selezione di circa 50 opere, tra celebri dipinti, disegni e incisioni, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche – tra cui, oltre al Musée Marmottan Monet di Parigi, il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di Pau, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, il Musée d’Ixelles di Bruxelles, l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) di Parigi – e importanti collezioni private, la mostra ripercorre la vita e la carriera di Berthe Morisot, dai suoi esordi connessi al sodalizio artistico e umano con Édouard Manet, fino alla piena adesione alla poetica impressionista.”
Palazzo Ducale – Genova, 22/02/2025
“Impression, Morisot” è la prima grande mostra in Italia sulla figura di Berthe Morisot (1841-1895), unica pittrice a esporre il 15 aprile 1874 nello studio del fotografo Felix Nadar, data che ha segnato la nascita dell’Impressionismo. 86 opere, tra dipinti, acqueforti, acquerelli, pastelli, cui si aggiungono documenti fotografici e d’archivio, molti dei quali provenienti dai prestiti inediti degli eredi Morisot, consentono di ripercorrere la vita dell’artista, che ha saputo conciliare vita familiare e carriera artistica, e intrattenere fecondi rapporti con i più grandi artisti dell’epoca come Renoir, Monet, Manet, Degas ma anche con figure di intellettuali quali Mallarmé e Zola. La mostra riserva novità scientifiche correlate ai soggiorni sulla Riviera tra 1881-1882 e 1888 -1889 e all’influenza della luce mediterranea sulla sua opera, rientrando nelle celebrazioni ufficiali del 150º anniversario dell’Impressionismo, inclusa nella stagione commemorativa avviata dal Museo d’Orsay di Parigi insieme alla mostra di Nizza Berthe Morisot. Escales impressionistes.
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 05/01/2025
“La mostra racconta le vicende artistiche del primo Cinquecento a Ferrara, dagli anni del passaggio di consegne dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I (1505), fino alla scomparsa di quest’ultimo (1534), committente raffinato e di grandi ambizioni, capace di rinnovare gli spazi privati della corte come quelli pubblici della città. Il tramonto della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa e Ercole de’ Roberti pone Ferrara di fronte alla difficile sfida di un ricambio artistico di alto livello. All’inizio del nuovo secolo si sviluppa una nuova scuola, più aperta agli scambi con altri centri, che ha come protagonisti quattro maestri: Ludovico Mazzolino, pittore dall’estro bizzarro che orienta il suo linguaggio in senso anticlassico; Giovanni Battista Benvenuti detto Ortolano, sempre caratterizzato invece da un naturalismo convinto e sincero; Benvenuto Tisi detto Garofalo, il principale interprete locale della maniera di Raffaello, e Giovanni Luteri detto Dosso, che sviluppa uno stile originale, colto e divertito, influenzato tanto da Giorgione e Tiziano quanto dalla Roma di Michelangelo. La mostra accompagnerà il visitatore attraverso una stagione incredibilmente ricca, dove l’antico e il moderno, il sacro e il profano, la storia e la fiaba si fondono in un mondo figurativo che può definirsi, in una parola, ferrarese.”
Palazzo Bonaparte – Roma, 31/12/2024
“Palazzo Bonaparte si prepara a inaugurare un’importante stagione espositiva per l’anno 2025, in occasione del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia. Un anno in cui la Capitale ospiterà grandi nomi dell’arte internazionale partendo proprio da questo settembre 2024 con una retrospettiva dedicata all’amatissimo artista colombiano Fernando Botero, recentemente scomparso. Dipinti, acquarelli e sculture e alcuni inediti saranno esposti nelle sale del Palazzo in una mostra che sarà la più completa mai realizzata a Roma. Opere di medie e grandi dimensioni che rappresentano la sontuosa rotondità del suo universo femminile, restituito con effetti tridimensionali e colori spesso sgargianti, ma tutt’altro che sinonimo di sensualità o di estetica naïf, primitiva. Ciò che pare in Botero non è mai la realtà in sé, ma rivestita con una patina di un’ambiguità iperrealista di matrice sudamericana. Fernando Botero, Ballerina alla sbarra, 1988 – olio su tela. Non mancheranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come le Menine di Velázquez e la Fornarina di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e van Eyck. E ancora, temi classici come il circo e la corrida, quest’ultimo forse il tema più interessante perché interpretato attraverso il filtro della tradizione ispanica molto sentita nell’arte, da Goya a Picasso. Una sala è dedicata, infine, alla più recente sperimentazione tecnica del maestro che, dal 2019, dipinse con acquerelli su tela: opere quasi diafane, frutto di un approccio delicato, forse senile, ai temi familiari di sempre.”
Scuderie del Quirinale – Roma, 31/12/2024
“La mostra ha, già dal titolo, due grandi protagonisti: Giovanni Francesco Barbieri, detto Guercino, e la dinastia Ludovisi guidata da Alessandro Ludovisi, dal 1621 al 1623 Papa Gregorio XV.
Il percorso espositivo si snoda non solo attorno alla figura di Guercino ma approfondisce anche il breve ma intensissimo periodo del papato Ludovisi a Roma. Il giovane Guercino attraversa in quegli anni uno dei periodi più importanti della propria avventura artistica e tutto quello che verrà dopo troverà fondamento in questo passato romano e nell’occasione irripetibile regalata da Papa Gregorio XV.
Il ‘600 romano, uno dei periodi più studiati e approfonditi dagli storici dell’arte di tutto il mondo, è stato sempre legato a complesse vicende dinastiche, come quelle dei Borghese e dei Barberini. I loro furono papati lunghi e celebri, passati alla Storia come vere stagioni dello stile nella Storia dell’Arte. Il brevissimo, e relativamente poco studiato, papato Ludovisi, incastonato fra le due dinastie sopracitate, porta con sé elementi della stagione Borghese e anticipa molti temi di quella Barberini. In quegli anni, il Cardinal Nipote Ludovico Ludovisi costruisce, come prima di lui Scipione Borghese e come faranno successivamente i Barberini, la Villa simbolo della dinastia – Villa Ludovisi – e una pregiatissima e ricca collezione d’arte antica, moderna (del ‘500) e contemporanea. I Ludovisi, dinastia dalla fortissima personalità, sono portatori di numerosi elementi di novità artistica: la ricerca e il possesso dell’antico più straordinario, la collezione e il recupero del ‘500 veneto, la frequentazione di una numerosa comunità di artisti che viene riunita a Roma.
La mostra, quindi, ha al suo centro Guercino, artista prediletto da Papa Gregorio XV, e sviluppa tutti i propri temi tramite dialoghi tra capolavori e artisti, evocando episodi di rivalità, scambio e influenza reciproca. Nelle nostre sale, oltre Guercino troviamo, tra gli altri, Guido Reni, Domenichino, Lanfranco, Annibale e Ludovico Carracci, Pietro da Cortona, Padovanino, Van Dyck, Poussin, Bernini. Dai confronti in mostra apparirà chiaro come la visione artistica di Guercino, accesa dalla raffinata ricerca del colore, sia diventata il punto di equilibrio perfetto per l’ascesa dei Ludovisi e per l’affermazione del loro potere politico e culturale.
Realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, le Gallerie degli Uffizi e i Musei Capitolini, la mostra vede la presenza di 121 opere provenienti da 68 prestigiose istituzioni prestatrici.”
Palazzo Zabarella – Padova, 05/05/2024
“Mostra organizzata dal Brooklyn Museum
“Da MONET a MATISSE. French Moderns, 1850–1950”, racconta di uno dei secoli più affascinanti della storia dell’arte, quando gli artisti si allontanarono dalla tradizione artistica accademica per concentrarsi su soggetti della vita quotidiana. Ma non solo. Celebra anche la Francia come centro artistico del modernismo internazionale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Novecento.
Il Brooklyn Museum di New York è nato nel 1823 come Brooklyn Apprentices’ Library Association e vanta una collezione permanente di oltre 140mila oggetti (dall’arte egizia a quella contemporanea). E’ il secondo museo d’arte di New York e uno tra i più grandi degli Stati Uniti. Inoltre, è considerato un pioniere tra le istituzioni di raccolta americane e riconosciuto come uno dei principali depositari del modernismo francese del nord America.”
Centro Culturale San Gaetano – Padova, 05/05/2024
“A 150 anni dalla prima mostra a Parigi che sancì la nascita del movimento Impressionista nel 1874, dal 9 marzo al Centro Culturale Altinate/San Gaetano viene dedicato un tributo a colui che è passato alla storia come padre della corrente artistica più amata al mondo: Claude Monet. Le opere esposte nella mostra sono quelle conservate al Musée Marmottan Monet di Parigi che custodisce la più grande e importante collezione di dipinti dell’artista francese, frutto della generosa donazione fatta dal figlio Michel nel 1966. […] Sono le opere a cui Monet teneva di più, le “sue” opere, quelle che ha conservato gelosamente nella sua casa di Giverny fino alla morte, da cui non ha mai voluto separarsi. La mostra è quindi anche un viaggio nel mondo intimo di Monet, nella sua casa e nella sua anima.”
Palazzo Reale – Milano, 28/04/2024
“Nelle prestigiose sale espositive di Palazzo Reale a Milano, cinquantadue capolavori provenienti dalle collezioni del Musée d’Orsay e del Musée de l’Orangerie di Parigi ripercorrono la vita e l’opera di Paul Cézanne e Pierre-Auguste Renoir, maestri che hanno contribuito in maniera decisiva alla nascita dell’Impressionismo, che compie 150 anni, il prossimo 15 aprile 2024. Un viaggio tra i loro dipinti più iconici, dai ritratti, ai paesaggi, alle nature morte, alle bagnanti. La mostra si completa con la sezione che documenta quanto decisivo sia stato l’impatto e l’influenza che i due ebbero sulla successiva generazione di artisti, attraverso il confronto tra due opere di Cézanne e Renoir con due dipinti di Pablo Picasso. La rassegna è curata da Cécile Girardeau, conservatrice del Museé d’Orsay, e Stefano Zuffi, storico dell’arte.”
Palazzo Reale – Forlì, 27/04/2024
In DE NITTIS. Pittore della vita moderna si intende esaltare la statura internazionale di un pittore che è stato, insieme a Boldini, il più grande degli italiani a Parigi, dove è riuscito a reggere il confronto con Manet, Degas e gli impressionisti, con cui ha saputo condividere, pur nella diversità del linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi per raggiungere quell’autonomia dell’arte che è stata la massima aspirazione della modernità.
Musei di San Domenico – Forlì, 20/04/2024
“Il nome esprime il rifiuto del “raffaellismo” e dei “raffaelliti”, la critica di ogni forma accademica, la contestazione del rigorismo formale della Royal Academy, così legata al classicismo dopo Raffaello. A metà dell’Ottocento, nel fatidico 1848, nell’Inghilterra vittoriana, nel pieno della Rivoluzione industriale, alcuni giovanissimi artisti – Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais, William Holman Hunt – radunati in una Confraternita, ardirono di cambiare il corso dell’arte. Se la spinta programmatica fu breve – nel 1853 era già terminata – lo sviluppo dei modelli fu pervasivo, il successo duraturo.”
Scuderie del Quirinale – Roma, 06/04/2024
“La mostra è un omaggio all’Ottocento napoletano, momento di straordinaria ricchezza e vivacità in Italia e in Europa. Questo secolo lungo viene da lontano, dal fascino cosmopolita del Grand Tour e si conclude con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. L’esposizione sintetizza la grande produzione culturale della città che accolse artisti provenienti da tutta Europa a dagli Stati Uniti, arrivati a Napoli per contemplare e dipingere le attrazioni di Pompei ed Ercolano, il mare, le montagne, le isole di Capri, Ischia e Procida, gli scenari della costa amalfitana e sorrentina, il folclore, la terra fangosa del Vesuvio, la vegetazione lussureggiante della Campania, lo splendore e il degrado, l’urbanistica e il pittoresco della vita napoletana che si mescolavano tutti in un costante abbaglio.”
Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona – Cortona, 24/09/2023
“Straordinario innovatore della stagione rinascimentale, Luca Signorelli (1450 – 1523) – Luca d’Egidio di Ventura il vero nome o Luca da Cortona – è stato una figura per molti versi sfuggente per la critica e il pubblico, eppure fondamentale nel tracciare la strada che sarà seguita da Raffaello e Michelangelo: i due giganti che, ironia della sorte, finirono in seguito per oscurarne la fama.”
Galleria Nazionale dell’Umbria – Perugia, 29/05/2023
“La mostra darà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.”
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 08/04/2023
“Dotato di un incredibile talento compositivo, straordinario per qualità ed espressività emotiva, Ercole de’ Roberti (c. 1450-1496) si divise tra Ferrara e Bologna, per poi trascorrere l’ultimo decennio nella città di origine. Fu Lorenzo Costa (1460-1536) a raccogliere l’eredità di Ercole e a continuarne lo stile. Durante un lungo soggiorno a Bologna la sua pittura acquistò maggiore morbidezza, una classicità più distesa. Il mondo stava cambiando, Leonardo e Perugino imponevano una nuova “maniera”, che Costa comprese subito e della quale fu tra i maggiori interpreti, anche dopo il trasferimento a Mantova.”
Palazzo Bonaparte – Roma, 11/03/2023
“La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale. Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.”
Palazzo Martinengo – Brescia, 01/04/2022
“90 capolavori di artisti quali Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Zandomeneghi e Boldini che, con le loro opere, hanno saputo rappresentare la personalità, la raffinatezza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature dell’emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico.”
Palazzo Bonaparte – Roma, 12/01/2020
“Nelle meravigliose sale del piano nobile, che fu la dimora di Maria Letizia Ramolino – madre di Napoleone Bonaparte, sono esposte oltre 50 opere di artisti tra cui Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Caillebotte, Morisot, Gonzalès, Gauguin, Signac, Van Rysselberghe e Cross. Tesori nascosti al più vasto pubblico, provenienti da collezioni private raramente accessibili e concessi eccezionalmente per questa mostra…”
Kunsthallen – München, 17/11/2019
“For the first time in Europe, the Kunsthalle Munich presents masterpieces by Canadian Impressionists from the late 19th to the early 20th century. Featuring 120 paintings that have rarely been seen, if at all, mostly loans from Canadian museums and private collections, the exhibition introduces 36 artists who – quite unjustly – are virtually unknown in this part of the world…”
Galleria Nazionale delle Marche – Urbino, 02/10/2019
“Indaga e racconta, per la prima volta in modo così compiuto, anticipa il Direttore Aufreiter, il mondo delle relazioni di Raffaello con un gruppo di artisti operosi a Urbino che accompagnarono, in dialogo ma da posizioni e con stature diverse, la sua transizione verso la maniera moderna e i suoi sviluppi stilistici durante la memorabile stagione romana…”
Musei di San Domenico – Forlì, 16/06/2019
“La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consentono di ripercorrere le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato il corso dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento e alle soglie del nuovo secolo, in una coinvolgente dialettica tra la tradizione e la modernità…”
Complesso del Vittoriano – Roma, 13/04/2018
“La mostra Monet, ospitata nella sede del Complesso del Vittoriano – Ala Brasini di Roma, propone al pubblico 60 opere del padre dell’Impressionismo prevenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, quelle stesse opere che l’artista conservava nella sua ultima, amatissima, dimora di Giverny e che il figlio Michel donò al Museo… “
Complesso del Vittoriano – Roma, 30/04/2017
“L’esposizione di Roma ricostruisce passo dopo passo il percorso artistico del grande maestro italo-francese ed è divisa in 4 sezioni: La luce nuova della macchia (1864-1870); La Maison Goupil fra “chic” e “impressione” (1871-1878); La ricerca dell’attimo fuggente (1879-1891) e Il ritratto Belle Époque (1892-1924)…”
Museo di Roma – Roma, 25/03/2017
“Un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una grande, vera donna. Una pittrice di prim’ordine, un’intellettuale effervescente, che non si limitava alla sublime tecnica pittorica, ma che seppe, quella tecnica, declinarla secondo le esigenze dei diversi committenti, trasformarla dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei, così come dagli antichi maestri, scultori e pittori. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi (1593-1653), straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici…”
Palazzo delle Esposizioni – Roma, 01/04/2016
“Via Crucis. La Passione di Cristo è un ciclo di opere realizzate da Fernando Botero tra il 2010 e il 2011. Nella serie, composta da 27 olii e 34 opere su carta, esposta in numerosi Paesi tra l’America e l’Europa, emerge la tematica presente in Botero sin dalla sua infanzia e gioventù, in Colombia, immersa nell’abbondanza d’immagini religiose, tanto nell’ambito pubblico che in quello privato…”
Palazzo Barberini – Roma, 10/02/2015
“La mostra è stata concepita direttamente dallo stesso Mahon che già nel 2009 manifestò alla Prof.ssa Mina Gregori e all’Ing. Roberto Celli, il desiderio di festeggiare i suoi 100 anni assieme ai dipinti che lo avevano accompagnato nel corso della sua vita, radunando almeno parte dei capolavori che aveva collezionato e donato alle più prestigiose istituzioni internazionali, oltre ad esporre alcune eccezionali attribuzioni e scoperte fatte, da Guercino a Caravaggio a Poussin…”
Scuderie del Quirinale – Roma, 14/01/15
“Una monografica mai prima realizzata nel nostro Paese, che s’inserisce nel solco delle grandi monografie apprezzate dagli specialisti e dal grande pubblico della sede espositiva romana, e che finalmente darà ragione delle qualità eccelse di questo artista,prendendo in esame ogni aspetto della sua opera e della sua carriera, dalle pale d’altare ai trittici portatili, ai dipinti devozionali, oltre ai famosi ritratti, genere in cui Memling seppe perfezionare lo schema campito su uno sfondo di paesaggio, che ebbe vasta diffusione e forte influsso anche sulle opere di numerosi artisti italiani del primo Cinquecento…”
Palazzo Roverella – Rovigo, 11/05/2013
“Tornano per la prima volta insieme le opere degli artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento, che lavorarono per la famosa Galleria Goupil di Parigi. Una Maison che raccolse una scuola vera e propria di pittori di diversa provenienza e formazione, francesi, italiani, spagnoli, ungheresi, che uniti da un comune progetto e sentimento, dipinsero scene di vita quotidiana e di genere, ambientate in eleganti interni o in ombrosi giardini, scene in costume, vedute urbane e paesaggi animati. Opere che divennero, grazie all’infaticabile lavoro di promozione e diffusione della Galleria, immediatamente popolari e apprezzate da collezionisti, critici e mercanti, creando e alimentando un gusto collezionistico di respiro europeo e internazionale, i cui effetti proseguiranno ben oltre gli inizi del Novecento…”
Complesso del Vittoriano – Roma, 02/04/2012
“Van Gogh e il viaggio di Gauguin” è una mostra destinata a fare epoca. Senza alcun dubbio. Non fosse altro che per la sequenza mozzafiato di capolavori che, dal 12 novembre di quest’anno al 15 aprile del 2012, verrà riunita a Palazzo Ducale di Genova. Tutto intorno al tema del viaggio: viaggio come esplorazione geografica, viaggio negli spazi e nelle culture ma anche, e quasi soprattutto, viaggio dentro di sé…”
Scuderie del Quirinale – Roma, 12/12/2010
“L’evento, curato da Fernando Mazzocca e Carlo Sisi con la collaborazione di Anna Villari, concentra la sua attanzione sugli anni cruciali 1859-61, senza per questo dimenticare le necessarie premesse che fanno da sfondo all’unificazione, a partire dalle rivoluzioni del 1848. Attraverso i dipinti di pittori quali, tra gli altri, Francesco Hayez, Giovanni Fattori, Gerolamo Induno, la mostra offre alla cittadinanza un ampio e significativo quadro d’insieme di come l’arte abbia accompagnato e “onorato” i grandi eventi e le tante sofferenze che costellano il processo risorgimentale…”
Complesso del Vittoriano – Roma, 21/05/2010
“Una mostra per mettere in relazione le innovazioni stilistiche degli Impressionisti con una comprensione più ampia della natura, della cultura e della modernizzazione del loro tempo. Oltre 170 opere tra dipinti, opere su carta e fotografie d’epoca, mai esposte prima in Italia, ripercorrono l’intero percorso evolutivo degli Impressionisti nel rappresentare la natura ed il paesaggio, partendo dalle prime innovazioni dei pittori della Scuola di Barbizon per arrivare al trionfo cromatico delle Ninfee di Monet…”
Museu de Arte – Sao Paulo, 28/04/2010
“A Natureza, o Corpo, as Paixões, a Paisagem Urbana, o Imaginário. Estes e outros temas caros ao pensamento contemporâneo norteiam Romantismo – A arte do entusiasmo, exposição que o curador Teixeira Coelho concebeu a partir do acervo do MASP para o ano de 2010. Ao todo, 79 obras-primas foram escolhidas e, divididas em nove seções, serão apresentadas ao público num painel que reúne alguns dos maiores gênios da pintura do final do século 15 aos dias de hoje...”
Scuderie del Quirinale – Roma, 25/03/2010
“Opere tra le più rappresentative dell’artista lombardo come il Bacco dagli Uffizi, Davide con la testa di Golia dalla Galleria Borghese, I musici dal Metropolitan, la Cena di Emmaus dalla National Gallery di Londra, costituiranno, nella loro presentazione contestuale, una sorta di omaggio all’unicità di Caravaggio, a conclusione dell’anno dedicato alle sue celebrazioni...”
Pinacoteca – Amelia, 11/03/2010
“Dal 12 dicembre 2009 al 2 maggio 2010 la mostra dedicata a Piermatteo d’Amelia si propone di offrire alla conoscenza del grande pubblico un protagonista di primo piano del secondo Quattrocento, uno dei grandi maestri del Rinascimento in Umbria. La sua attività , abbondantemente documentata a livello archivistico, si svolse principalmente nell’Umbria meridionale, nell’alto Lazio e a Roma...”
Städel Museum – Frankfurt, 26/01/2010
“With a selection of portraits, mythological allegories and depictions of the Virgin – altogether some eighty works by Botticelli, his workshop and his contemporaries – the Städel Museum presented the first exhibition ever to be devoted to the oeuvre of this great Italian Renaissance master in German-speaking lands…”
Scuderie del Quirinale – Roma, 06/12/2008
“Giovanni Bellini è l’artista che più di ogni altro ha attraversato i tempi e le rivoluzioni culturali: è lui, prima di Leonardo, il grande inventore della rappresentazione dei sentimenti e della natura, offrendoci opere di straordinaria poesia in paesaggi che riassumono tutto ciò che fino allora si era visto in Italia e in Europa, con la figura umana immersa totalmente nello spazio circostante in commoventi, sentite rappresentazioni così intimamente veneziane nella morbidezza della luce, nel realismo sobrio degli uomini e delle donne, nel gusto per i particolari vegetali colti in singola identità botanica…”
Galleria Borghese – Roma, 14/09/2018
“Correggio fu riconosciuto dai suoi contemporanei come sommo artista, alla pari di Michelangelo e di Raffaello, e tutti gli studiosi lo hanno da sempre considerato tra i massimi artisti della storia dell’arte, tuttavia la sua fama non è mai divenuta universale come quella degli altri due protagonisti. E’ una anomalia da sempre percepita dalla critica, che ha provato anche a rispondervi: l’unica spiegazione può essere semplicemente perché Correggio non lavorò a Roma, non lasciò alcuna opera in quello che nel Cinquecento era il più grande palcoscenico artistico del mondo e solo le opere che qui venivano dispiegate divenivano modello universale…”
Museo del Corso – Roma, 04/07/2008
“La mostra presenta un’indagine approfondita sugli aspetti sociali, urbanistici, religiosi ed artistici di Roma, nel XV secolo, e a testimoniarne la grandezza sono esposti i capolavori dei grandi artisti che vi operarono: Mantegna, Perugino, Piero della Francesca, Pinturicchio, Donatello, Michelangelo, Lippi, sono solo alcuni degli artisti rappresentati in mostra…”
Castello Estense – Ferrara, 25/06/2008
“Questa è stata un’occasione importante per fare il punto su un artista in passato sottovalutato dalla critica, ma in realtà apprezzato come “moderno” dal Vasari, per la pittura e per il suo stile di vita, e straordinariamente vitale e attivo nella città degli estensi, che in lui si identifica più che i altri: le sue opere, collocate soprattutto nelle chiese e nei palazzi nobiliari e meno nella corte, furono infatti sotto gli occhi di tutti, entrando presto nell’immaginario collettivo ferrarese, tanto da aver costituito, in occasione della mostra, un vero e proprio itinerario tematico nella città…”
Museo d’Arte – Ravenna, 22/06/2008
“Documenta le varie tappe del lavoro di riordino museale svolto da Corrado Ricci a partire dal 1894 ed è l’occasione per ammirare capolavori della storia dell’arte italiana come Barocci, Bellini, Cagnacci, Carracci, Fontanesi, Lorenzetti, Lotto, Parmigianino, Reni, Rembrandt, Cosmè Tura, opere difficilmente concesse in prestito se non per occasioni particolari, come in questo caso…”
Palazzo Venezia – Roma, 23/05/2008
“Contemporaneo di Michelangelo, Raffaello, Leonardo, Giorgione e Tiziano, Sebastiano Luciani detto del Piombo, fu protagonista di un periodo storico ricco di importanti trasformazioni politiche e sociali, che ritrasse nei suoi dipinti. La mostra espone 80 dei suoi lavori, tra tavole di grandi dimensioni, ritratti, piccoli dipinti su lavagna e disegni preparatori…”
Galleria Nazionale dell’Umbria – Perugia, 21/05/2008
“In occasione delle celebrazioni per il 550° anniversario della nascita di Bernardino di Betto, uno tra i più interessanti protagonisti del Rinascimento italiano, si inaugurerà il 2 febbraio una mostra a lui dedicata nella sua città d’origine, Perugia. L’evento, che ha come titolo “Pintoricchio”, dal nomignolo che lo ha accompagnato nel corso della sua vita, avrà come sede principale la rinnovata Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, ed è stato promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle maggiori Istituzioni Culturali dell’Umbria…”
Palazzo della Torre – Gorizia, 08/05/2008
“Le rinnovate sale di Palazzo della Torre, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, ospiteranno la mostra LE MERAVIGLIE DI VENEZIA, che presenterà 120 opere, tutte provenienti da raccolte private, realizzate dai più importanti esponenti del Settecento veneziano, da Canaletto a Bellotto, da Marieschi a Guardi, da Marco e Sebastiano Ricci a Giambattista e Lorenzo Tiepolo, da Zuccarelli a Longhi…”
Musei di San Domenico – Forlì, 24/04/2008
“La mostra costituisce la più grande monografica nazionale dedicata al pittore. La mostra ricostruirà gli inizi della sua attività nella sua terra natale, già toccata da fermenti naturalistici, per poi accompagnarlo a Roma, dove Cagnacci si recò a più riprese in compagnia di Giovan Francesco Barbieri (il Guercino), venendo in contatto con le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci. In questo modo egli maturò convinzioni che si esplicano intanto nelle bellissime opere sacre realizzate per le chiese riminesi e che non verranno meno neanche quando la fama ormai raggiunta lo portò a Bologna, dove si misurò con i risultati raggiunti da Guido Reni, promotore di una pittura fortemente idealizzata da cui Cagnacci desume una nuova monumentalità ma senza che le sue immagini perdano fisicità e spessore carnale…”
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 14/04/2008
“Joan Miró è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte moderna. Il suo percorso artistico ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di alcune tra le più importanti correnti del Novecento, dal Surrealismo all’Informale, e nello stesso tempo ha mantenuto un’autonomia e una libertà grazie alle quali sono nate opere d’arte tra le più originali e seducenti del secolo scorso. La sua interpretazione lirica della realtà, fatta di visioni poeticamente semplificate e quasi “fiabesche”, ha segnato l’immaginario di intere generazioni di artisti mentre la sua opera è stata oggetto di numerosi studi ed esposizioni…”
Museo Archeologico Nazionale – Napoli, 23/03/2008
“Le suggestive scoperte archeologiche di Pompei e dell’area vesuviana, oggetto di scavi approfonditi nel corso dell’Ottocento, hanno esercitato un influsso fortissimo sull’immaginario di pittori e scrittori nel corso del secolo, restituendo un’immagine vivida e straordinariamente presente del mondo antico, con la sua realtà sociale, politica e quotidiana. Il pittore Lawrence Alma-Tadema (1836-1912), di nascita olandese ma inglese d’adozione, rappresenta il più noto ed illustre interprete del genere neopompeiano…”
Complesso del Vittoriano – Roma, 01/02/2008
“Capolavori provenienti da musei pubblici e collezioni private di tutto il mondo, tra cui spiccano il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, la National Gallery of Art di Washington e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, ripercorrono l’intero cammino della vita e dell’opera di Paul Gauguin, da cui traspare la costante ricerca di una sorta di mitico Eden, il sogno di un luogo remoto sospeso nel tempo in cui regnano una pace perfetta e un’abbondanza felice. La mostra, al Complesso del Vittoriano di Roma, ben evidenzia, nella prima monografica dedicata nella capitale all’artista francese, il suo sognante vagheggiare quest’Età dell’Oro…”
Palazzo Ruspoli – Roma, 25/01/2008
“La collezione Pérez Simón, che ha sede a Città del Messico, è una delle raccolte artistiche private più importanti dell’America Latina. L’assemblaggio della collezione fu avviato all’inizio degli anni settanta del secolo scorso e, nel corso degli ultimi decenni, ha riunito un importante e notevole numero di opere d’arte che comprende dipinti, sculture, opere grafiche e altri oggetti artistici. La collezione privata è nata con un carattere internazionale e con lo spirito di completare, grazie ai suoi fondi, il panorama culturale del contesto che la circonda. L’arco di tempo considerato è vasto, poiché comprende opere del XIV secolo al XIX, secolo nel quale si addentra con esemplari notevoli di arte contemporanea…”
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 28/09/2007
“La mostra curata da Mauro Natale ricostruisce questa parabola artistica, offrendo alcune chiavi di lettura utili a comprendere le ragioni di questa rapida crescita espressiva quasi senza riscontro nella storia dell’arte europea. La rassegna si apre con l’evocazione della grande ricchezza tecnica e formale della Ferrara estense attorno al 1450, animata dalla presenza delle opere di grandi artisti come Jacopo Bellini, Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Rogier van der Weyden…”
Scuderie del Quirinale – Roma, 06/06/2007“
La mostra, Dürer e l’Italia, a cura di Kristina Herrmann Fiore, indaga per la prima volta in modo organico e approfondito i complessi rapporti tra questo artista straordinario e il nostro Paese, all’insegna di una influenza reciproca e duratura. Da un lato, l’esposizione racconta quanto Dürer abbia riflettuto sulla grande arte italiana e quanto ne abbia recepito in un confronto fra i suoi dipinti e opere di Leonardo, Mantegna, Giovanni Bellini, Pollaiolo, Agostino da Lodi, Lorenzo di Credi …. Dall’altro, rintraccia il suo influsso su artisti come Raffaello, Pontormo, i Carracci, Caravaggio e i caravaggeschi fino a Domenico Fetti e Carlo Maratta…”
Museo di Villa Pignatelli – Napoli, 19/05/2007
“La mostra è stata organizzata in occasione del bicentenario della nascita dell’artista. Saranno esposte circa centocinquanta opere, provenienti dalle celebri raccolte Astarita e Ferrara Dentice, dei Musei di Capodimonte e di San Martino, nonché dalle collezioni del Banco di Napoli, della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e del Museo Correale di Sorrento. L’esposizione si articola in due sezioni: la prima al Museo Pignatelli, dove saranno esposti i dipinti e gli acquerelli; la seconda nel Gabinetto Disegni e Stampe del Museo di Capodimonte, con i disegni e gli schizzi preparatori…”
Palazzo dei Diamanti – Ferrara, 19/04/2007
“Il Simbolismo è una delle più importanti correnti artistiche della fine del XIX secolo. La sua poetica, alternativa sia alla pittura accademica che alle più avanzate tendenze del realismo e dell’impressionismo, rappresenta un ponte tra l’Ottocento e il Novecento e costituisce una delle premesse fondamentali alle rivoluzioni formali attuate dalle avanguardie del XX secolo…”
Musei di San Domenico – Forlì, 22/02/2007
“Silvestro Lega è stato, con Giovanni Fattori e Telemaco Signorini, l’indiscutibile protagonista di quella fondamentale esperienza della pittura italiana dell’Ottocento che ha riunito, sotto l’etichetta di Macchiaioli, artisti di varia provenienza che trovarono a Firenze e nella campagna toscana l’ambiente più adatto per sperimentare un modo rivoluzionario di rappresentare la realtà. In mostra, in dialogo con le sessanta opere di Lega, vi saranno anche opere fondamentali di Fattori e Signorini, Cizeri, Banti, Borrani, Abbiati, Cecioni, Cabianca, Puccinelli e Zandomeneghi…”
Complesso del Vittoriano – Roma, 06/11/2006
“”Viva la pittura!” Con questo motto emblematico e pieno di entusiasmo inizia la corrispondenza tra due grandi artisti, Henri Matisse e Pierre Bonnard, un carteggio specchio di un’amicizia durata quasi quaranta anni e interrotta soltanto dalla morte. Dal 6 ottobre 2006 al 4 febbraio 2007 la mostra “Matisse e Bonnard. Viva la pittura!” al Complesso del Vittoriano celebra l’incontro tra i due maestri attraverso oltre 230 opere tra oli, sculture, acquarelli, gouaches, disegni e documenti…”
“La poetica degli affetti è quella seicentesca; l’autore – il centese Giovan Francesco Barbieri detto Il Guercino (1591-1666)– è uno dei protagonisti indiscussi dell’arte barocca. I capolavori sono 100 dipinti provenienti dalle maggiori istituzioni museali e collezioni italiane e straniere; in maggior parte originali del Maestro e tutti di altissima qualità…”
Castel Sant’Elmo – Napoli, 17/02/2002
“Più di cento dipinti e una cinquantina di disegni di Giovanni Lanfranco (Parma, 1582-Roma, 1647) con le opere degli altri protagonisti, tra caravaggismo e pittura barocca: Sisto Badalocchio, Orazio Borgianni, Annibale Carracci, il Domenichino, Gherardo delle Notti, Carlo Saraceni, sono il palinsesto dell’occasione unica, difficilmente ripetibile, di questa grande monografica…”
“Il Regno Unito ha una lunga tradizione di collezionismo e ha avuto la fortuna di dare origine in questo secolo a un numero di storici dell’arte-collezionisti forse maggiore di ogni altro paese. Potrebbe essere ingiusto menzionare alcuni nomi piuttosto che altri, ma uno spicca con chiarezza su tutti: quello di Sir Denis Mahon…”
Museo di Capodimonte – Napoli, 29/03/1998
“La mostra Civiltà dell’Ottocento. Le arti a Napoli dai Borbone ai Savoia, al Museo di Capodimonte, nucleo centrale delle manifestazioni sull’Ottocento, intende documentare le varie e successive vicende che concorsero anche nel secolo scorso, prima negli anni del regno degli ultimi Borbone e poi nei primi lustri della monarchia dei Savoia, a confermare la città tra le grandi capitali europee dell’arte e della cultura…”
Copertina: Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 08/04/2023.